Portiamo ora un esempio pratico di ristrutturazione del debito.
Prendiamo come dato di partenza la Situazione Patrimoniale alla data di valutazione, che possiamo osservare nello sheet Stato Patrimoniale Pregresso (situazione Patrimoniale al 30 giugno).
Piano Industriale Ristrutturazione Debiti
Notiamo al 30 giugno una esposizione verso le banche di circa 340 k€. La banca ci sta chiedendo di rientrare nel limite del fido concesso che è di 200 k€.
La prima analisi da impostare, è quella di cercare di capire la causa dello sconfinamento per poter attuare la soluzione più idonea.
Nel caso la crisi di liquidità sia dovuta ad un peggioramento della redditività aziendale, è necessario analizzare la possibilità dell’azienda di superare il momento congiunturale negativo, e riprendere a generare quegli utili necessari a ripristinare il corretto equilibrio finanziario.
Nel caso di crisi di liquidità, imputabile a fattori finanziari, come ad esempio l’inesigibilità di una parte dei crediti, è necessario capire se nel futuro l’azienda sia in grado di fornire dei cash flow positivi che possano riportare l’azienda in equilibrio.
Nel nostro caso la causa dello squilibrio finanziario che ha portato allo sconfinamento di fido, è imputabile a fattori finanziari, ovvero a crediti incagliati per circa 200 k€.
La prima operazione da porre in essere in questo caso, è di contrattare con la Banca l’accensione di un finanziamento a medio lungo termine che ci permetta di riportare lo scoperto sotto i 200 k€.
In questo caso il Piano Industriale ci deve essere di aiuto per capire i flussi finanziari che si determineranno nel futuro, e conseguentemente la Rata che l’azienda sarà in grado di sostenere.
Predisposizione del Piano Industriale.
Fase 1: Piano Economico Finanziario derivante dalla gestione Pregressa:
Crediti v/Clienti: dei 523 k€ , 200 k€ inesigibili li inseriamo tra le Immobilizzazioni Finanziarie, i rimanenti 323k€ sono in scadenza a 30 giorni per 150 k€ e 60 giorni per 173k€ (inseriamo i crediti in scadenza nello sheet variazioni finanziarie);
Ratei e Risconti attivi: inseriamo nelle variazioni economiche la quota di Risconto attivi e nelle variazioni finanziarie la quota di Rateo attivo;
Rimanenze: in Variazioni Economiche inseriamo l’utilizzo nei periodi successivi delle Rimanenza alla data;
Immobilizzazioni: nello sheet Immobilizzazioni Pregresse sono calcolati gli ammortamenti Residui;
Debiti v/Fornitori: le scadenze relative ai 425k€ di debiti pregressi vengono inserite nello sheet variazione finanziarie (200k€ a 30 giorni e 225k€ a 60 giorni);
Rimborso Finanziamenti Pregressi: nel Prospetto Finanziamenti pregressi, è inserito il mutuo residuo alla data e il relativo Piano di ammortamento;
Fondo TFR: nel Piano Industriale non prevediamo una riduzione del Personale, per tale motivo il Fondo TFR pregresso rimarrà invariato.
Abbiamo cosi completato la prima fase, con la determinazione dei flussi economici e finanziari relative alle attività Pregresse;
Fase 2: Il Piano Economico Finanziario Previsionale.
Il Piano Economico Finanziario Previsionale rappresenta la fase più importante, in quanto andremo a definire gli scenari futuri aziendali. Tali scenari dovranno essere realistici e coerenti con lo storico aziendale.
Oltre ai dati di Input standard, nel prospetto finanziamenti andremo ad inserire il finanziamento di 200.000€ che ci permette un consolidamento del Debito, riportando il nostro fido al di sotto dei 200.000 €.
Possiamo ora osservare il Piano Industriale completo (Piano Economico Finanziario gestione Pregressa + Piano Economico Finanziario Previsionale) nei Prospetti di Report.
Piano Industriale Ristrutturazione Debiti Completo
Ovviamente il report più importante nel nostro caso specifico, è quello relativo al Cash Flow mese.
In tale prospetto possiamo osservare la variazione dei flussi finanziari e il Saldo Banca mensile.
Nel primo mese (luglio 2013), abbiamo l’entrata per il nuovo finanziamento di 200.000 €. Il Piano di ammortamento è su 10 anni.
E’ importante che i flussi di cassa mensili, siano tali che il saldo Banca Finale sia sempre al di sotto dei 200.000 € ovvero non si prevedano nuovi sconfinamenti.
Nel caso pratico riportato nel file excel l’obiettivo è stato raggiunto. Per raggiungere tale obiettivo, dato il reddito previsionale, le variabili importanti su cui abbiamo agito sono le seguenti:
– Giorni dilazione concessi ai clienti;
– Giorni dilazione concessi dai fornitori;
– Ottimizzazione della gestione del magazzino, ovvero non immobilizzare troppo il magazzino con elevati stock di acquisto al momento del riordino;
– Una distribuzione utili sostenibile;
– Numero anni di ammortamento del finanziamento concesso.
E’ fondamentale condividere tali obiettivi con il management aziendale in quanto su tali obiettivi si basa la sostenibilità del nostro Piano Industriale da presentare agli Istituti Finanziari.
Se uno degli obiettivi sopra riportati non è percorribile, è necessario modificare le altre variabili per arrivare nuovamente all’obiettivo.