Nel caso di perdite durevoli di valore, delle immobilizzazioni materiali e immateriali, l’OIC ha elaborato un nuovo principio contabile l’OIC 9.La svalutazione della perdita si applica qualora il valore recuperabile di un immobilizzazione è inferiore al valore contabile.Il primo passo è proprio quello di determinare il Valore Recuperabile.
– Valore Recuperabile : di un bene è il valore maggiore tra il suo Valore d’uso e il suo Valore Equo (fair value), al netto dei costi di vendita.
– Valore d’uso: rappresenta il valore attuale dei flussi di attesi da un’attività o da un’unità generatrice di flussi di cassa;
– Valore equo (fair value): è il valore che si potrebbe ottenere da un attività in una transazione ordinaria tra operatori di mercato;
Il Valore Recuperabile è il maggiore tra Valore d’uso e Valore equo.
Il secondo passo è il confronto tra Valore Recuperabile e Valore Contabile. Si avrà la svalutazione dell’immobilizzazione nel caso in cui il Valore Recuperabile è inferiore al valore Contabile, per un importo pari a tale differenza.
Approccio semplificato
L’approccio semplificato, consiste nel sostituire il concetto di valore di Uso con quello di Capacità di Ammortamento che rappresenta un valore non finanziario ma bensì economico. La Capacità di Ammortamento rappresenta il margine economico che la gestione mette a disposizione per la copertura degli ammortamenti.
Nel caso in cui la capacità di ammortamento è inferiore al Valore Contabile del bene si procede alla svalutazione per la differenza.
Tale approccio semplificato si applica per le società che in 2 esercizi consecutivi non superino nel proprio bilancio d’esercizio due dei tre seguenti limiti:
– Numero medio dei dipendenti durante l’esercizio superiore a 250;
– Totale attivo di bilancio superiore a 20 milioni di euro;
– Ricavi netti delle vendite e delle prestazione superiori a 40 milioni di euro.
Riportiamo un semplice modello per il calcolo della svalutazione in entrambi i casi; per ottenerlo gratuitamente è sufficiente compilare il modulo qui sotto.