Il Cash flow: Il cash flow operazionale

Budget Investimenti

Iniziamo la costruzione del nostro cash flow, con una delle analisi più importante ovvero i flussi di cassa che si generano nell’anno attraverso  l’attività caratterisitca dell’azienda.

L’importanza di questa analisi, sta nel fatto che ci fornisce un indicazione  dell’eventuale squilibrio finanziario generato dall’attività caratteristica aziendale. Tale squilibrio finanziario, essendo di breve periodo “dovrebbe” essere finanziato tramite incremento  dello scoperto di conto corrente bancario concessci dagli istituti finanziari.

Attraverso il cash flow operazionale, possiamo quindi determinare le eventuali richieste di aumento e diminuzione del fido.

Il Pdf riporta lo schema utilizzato per trasformare i valore economici, in valori finanziari tramite le rettifiche della variazione dello Stato Patrimoniale.

Il file  excel contiene un modello per il calcolo del cash flow operazionale

Esaminiamo le voci più importanti che compongono il cash flow operazionale:

–          Entrate per Vendite:  le entrate sono date dal fatturato dell’anno, – la variazione dei crediti tra l’anno in corso e quello precedente. Una diminuzione dei crediti, aumenta le entrate e viceversa un aumento dei crediti diminuisce le entrate. Nel modello possiamo vedere come questo dato sia influenzato da due variabili: Il fatturato annuo, e la dilazione concessa ai clienti. Un aumento  dello squilibrio dovuto ad aumento del fatturato possiamo considerarlo fisiologico, mentre se tale aumento è imputabile  ad un aumento dei giorni di pagamento dai parte dei clienti, è necessario avviare un analisi;

–          Uscite per acquisto merci: le uscite sono date dagli acquisti dell’anno, + la variazione dei debiti. Quindi un aumento dei debiti ha un impatto positivo sul cash flow (in quanto l’azienda si finanzia mediante i fornitori ) viceversa una diminuzione determina un effetto negativo. Le variabili che incidono sulle uscite sono gli acquisti e la dilazione concessa dai fornitori. Anche qui un aumento delle uscite, potrebbe essere “fisiologico” se dovuto ad aumento acquisti, oppure da una diminuzione dei giorni di dilazione concessa dai fornitori ;

–          Uscite Costi  variabili e fissi: per questa tipologia di costi, si può tener conto delle stesse considerazioni fatte per la voce uscite per acquisto merci, indicando  i giorni dilazione media ponderata tenendo in considerazione tutti i costi. Analizziamo  in particolare solo la voce che più ci interessa ovvero il costo del lavoro. Per quel che riguarda le componente retribuzioni, vengono solitamente liquidate nel periodo di competenza, la competenza economica equivale a quella finanziaria e non apprtiamo rettifiche nel cash flow. La componente previdenziale a carico dell’azienda INPS e INAIL solitamente non vengono liquidati nel mese di competenza, questa posta economica per trasformarla in finanziaria và rettificata della variazione debiti verso istituti previdenziali.

Per terminare, l’accantonamento TFR è un costo che non  da luogo ad uscite fioanziarie ma va ad aumentare i fondo TFR in Stato Patrimoniale , ai fini finanziari deve essere quindi totalmente rettificato con la variazione del fondo TFR.

–          Magazzino: la variazione del magazzino non ha impatti finanziari, l’aumento del magazzino non genera ne entrate ne uscite finanziarie (se non quelle relative all’acquisto delle merci, che rimangono immobilizzate ma già considerate come uscita finanziaria). Dal modello, potete notate come il ricavo per variazione magazzino  è rettificata dalla variazione della voce magazzino in Stato Patrimoniale;

–          Variazione Erario Iva: l’ultima rettifica da apportare è la variazione Iva relativa alle voci sopra. L’iva è una variazione prettamente patrimoniale-finanziaria, in quanto non ha impatti economici. La rettifica è quindi dovuta alla variazione del debito/credito verso erario dall’anno precedente all’anno in corso. Ovviamente un aumento del debito o diminuzione del credito , migliora la nostra situazione finanziaria e viceversa la diminuzione del debito o aumento del credito equivale ad una rettifica negativa.

Il modello excel, calcola il cash flow operazionale.

Le celle di Input in giallo vanno ad alimentare i prospetti di Stato Patrimoniale e Conto Economico, mentre il cash flow operazionale riporta i collegamenti tra stato patrimoniale e conto economico.

Nel modello sono state inserite le 6 operazioni caratteristiche (descritte sopra), che incidono sul cash flow operazionale. Potete osservare come modificando i valori di Input il delta tra attivo e passivo dello stato patrimoniale venga  sempre azzerato, e in particolare come il risultato finale del cash flow operazionale sia uguale alla variazione del saldo banca tra i vari periodi.

Possiamo osservare come  aumentando i giorni di dilazione dei crediti, diminuisca il cash flow operazionale e viceversa aumentando i giorndi dilazione dei fornitori il cash flow operazionali aumenti. Oppure come variando i giorni di dilazione magazzino, il cash flow finale rimanga invariato, in quanto l’aumento del reddito operativo è compensato dalla variazione magazzino in stato patrimoniale.

 

L’analisi previsionale del cash flow operazionale è molto utile sia in fase di start up, per analizzare quanto deve essere il fido da richiedere alla Banca per la copertura  finanziaria della gestione caratteristica dell’azienda.

E’ altresi utile  anche per un azienda a regimee, per capire eventualmente se c’è necessita per il futuro di chiedere aumenti del fido bancario verso Banca.

Il modello può quindi essere utilizzato come strumento di pianificazione finanziaria utile per la creazione della  documentazione di supporto per la richiesta di apertura o aumento fido alla Banca.

Modello Excel Cash Flow Immobilizzazioni

Schema PDF

 

 

 

 

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