Business Plan Asilo Nido: Il nido famiglia (Tagesmutter )

Tagesmutter è un termine tedesco che sta più o meno a significare “mamma di giorno”, ovvero un modo di concepire una professione, quella di assistente domiciliare all’infanzia, in modo più strong>flessibile e adattabile alle esigenze sia di genitori e bambini affidati, sia di colei che se ne fa carico, dal momento che chi svolge questa professione lo fa di norma in casa propria, utilizzando appunto lo spazio domiciliare come fosse un asilo nido.
Per questa sua natura la professione di Tagesmutter si presta assai bene ad esser svolta da donne a loro volta mamme, che possono così conciliare la maternità con l’esigenza di avere una forma di guadagno, rendendo al contempo un utile servizio alla comunità.

Per quanto riguarda le disposizioni legislative, i nidi famiglia si rifanno alla legge 285 del 1997 che, all’articolo 5 si pronuncia in merito a Innovazione e sperimentazione di servizi socio-educativi per la prima infanzia: “le finalità dei progetti di innovazione e sperimentazione di servizi socio-educativi per la prima infanzia possono essere perseguite, in particolare, attraverso: servizi con caratteristiche educative, ludiche, culturali e di aggregazione sociale per bambini da zero a tre anni, che prevedano la presenza di genitori, familiari o adulti che quotidianamente si occupano della loro cura, organizzati secondo criteri di flessibilità; servizi con caratteristiche educative e ludiche per l’assistenza a bambini da diciotto mesi a tre anni per un tempo giornaliero non superiore alle cinque ore, privi di servizi di mensa e di riposo pomeridiano. I servizi possono essere anche autorganizzati dalle famiglie, dalle associazioni e dai gruppi”.

L’Associazione Nazionale DoMuS di Trento si propone come riferimento per Associazioni, Cooperative, Comuni e altre Istituzioni pubbliche per l’informazione, il supporto e l’avvio per la gestione del servizio educativo di Tagesmutter.

Le competenze acquisite in oltre 13 anni di storia rende tale riferimento qualificato strumento per la sperimentazione e il funzionamento di tale servizio innovativo su tutto il territorio nazionale, perché capace, tra l’altro, di considerare le specificità normative, i diversi contesti e le molteplici forme organizzative.

Il modello trentino di servizio tagesmutter, che DoMuS intende esportare, esclude tassativamente la possibilità di lavoro autonomo della tagesmutter, che deve svolgere la sua attività sempre in collegamento con un ente no profit.

Quello che le associazioni che si occupano dell’argomento tendono a ribadire è che la gestione di un nido famiglia, benché si presenti come un servizio di cui c’è assoluta carenza, soprattutto nel Lazio, non può essere considerata come una professione a tutti gli effetti: ha dei costi fissi (cibo, materiale ricreativo/didattico, etc.) non indifferenti e, soprattutto nei primi tempi, deve per forza prevedere politiche di prezzo particolarmente vantaggiose per i genitori (dipende dalla zona, ma non si può chiedere più di 350 euro/mese per un full time). Quello di Tagesmutter è un mestiere che elimina il costo dello spostamento (la benzina per andare a lavoro, il pranzo fuori, etc.) ma non consente grossi guadagni, ed è dunque bene pensare ad esso come ad un’opportunità cui rivolgersi nel caso in cui si rimanga senza lavoro e nell’impossibilità di trovarne un altro oppure nel caso in cui si preferisca accudire la casa e i propri figli potendo contare però anche su una piccola entrata.
Quello su cui però le cooperative concordano è il fatto che sia utile avere una finestra ampia di disponibilità: aprire prima per aiutare i genitori che attaccano presto a lavoro, chiudere in modo da favorire quelli che finiscono tardi i turni: meno paletti si mettono alle esigenze altrui (ovviamente tenendo presenti anche le proprie e quelle della propria famiglia) più è facile che domanda e offerta si incontrino.

E’ un servizio rivolto a bambine e bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni e, nei periodi e tempi extrascolastici, anche a bambine e bambini tra i 3 e i 6 anni.

I bambini disabili o in situazione di svantaggio sociale e culturale hanno priorità nell’accesso. L’operatore educativo di nido familiare-servizio Tagesmutter non può accogliere contemporaneamente più di 5 bambini, compresi i figli propri se di età inferiore ai 13 anni. Se i bambini affidati al servizio hanno tutti meno di 9 mesi, l’operatore non può accoglierne più di tre contemporaneamente. Il calendario e l’orario di frequenza dei bambini vengono concordati con le famiglie. Il servizio è dotato di un progetto educativo che tiene conto del numero, dell’età e dell’orario di frequenza dei bambini, mentre prevede specifici momenti di incontro con le famiglie.

Per aprire un asilo nido in casa bisogna innanzitutto fare riferimento alla normativa specifica in merito, diversa in ogni Regione: è infatti la Regione che stabilisce il numero massimo dei bambini che possono essere accolti e spesso anche per quante ore al giorno. Per conoscere le diverse normative di riferimento è necessario rivolgersi al Comune di appartenenza.

Tenuto conto che le Regioni possono anche finanziare gli asili in casa, prevedendo dei contributi con appositi bandi, per aprire e lavorare in un asilo nido in casa bisogna:
1 – Ricorrere alla collaboratrice educativa, figura professionale dei nidi in casa, che deve aver partecipato ad un corso di qualifica specifico organizzato dalla Regione e aver svolto un tirocinio. In alternativa, deve essere in possesso di un diploma magistrale o di una laurea a indirizzo pedagogico. La collaboratrice educativa può svolgere il servizio a casa propria o altrui. I corsi di formazione per tagesmutter sono indispensabili per imparare a progettare le attività ludiche ed educative per i bambini come laboratori manuali, musicali, attività di manipolazione, etc. e inoltre a gestire i rapporti con le famiglie. Nei corsi di formazione si insegnano i corretti principi di alimentazione e le tecniche base di primo soccorso. Le lezioni affrontano temi legati ad una vasta gamma di discipline come psicopedagogia, pediatria, scienza dell’alimentazione, igiene, sicurezza, pronto soccorso, legislazione, cooperazione, marketing sociale, imprenditoria e organizzazione del lavoro. Alle lezioni in aula si affianca un tirocinio pratico, indispensabile per sperimentare quanto appreso e per misurarsi in un contesto così impegnativo e carico di responsabilità.

Una volta fatto l’ingresso in questo mondo, si continuerà ad essere aggiornati attraverso una formazione in itinere per cui sono attivati periodici corsi. La tagesmutter è un’ottima possibilità imprenditoriale per donne e mamme disoccupate, sia italiane sia straniere, che vogliono fare della loro passione per i bambini una vera e propria professione e non si vogliono allontanare dai loro stessi figli.
2 – Avere a disposizione un ambiente spazioso e luminoso:  La casa-nido dovrà essere sufficientemente spaziosa (almeno 4 mq disponibili per ogni bambino), luminosa e accogliente. L’ambiente domestico dovrà essere protetto e sicuro. L’impianto elettrico e di riscaldamento dovranno essere a norma. Il bagno dovrà essere attrezzato con biancheria di ricambio, vasini e bacinelle ad uso personale dei bambini e, ovviamente, un fasciatoio. La tua cucina dovrà essere munita di valvola di chiusura del gas. Dovrà essere predisposto uno spazio attrezzato per il riposo dei tuoi piccoli ospiti, e dovrai provvedere alla dotazione di primo pronto soccorso pediatrico.

L’abitazione deve avere:
– uno spazio per l’accoglienza, dove appendere cappotti e posare le scarpe;
– un “angolo morbido“, dove i bambini possono rotolare senza farsi male;
– un’area riposo separata dal resto della casa e attrezzata con lettini;
– un bagno con fasciatoio, per cambiare e lavare i bimbi;
– una cucina dove preparare e mangiare i pasti.

3 – Disporre di uno spazio esterno, per alcune Regioni obbligatorio.

4 – Presentare il progetto, redatto da un tecnico, al Comune di residenza per documentare lo stato dei locali.

5 – Avere il “nulla osta” dell’Asl competente in merito alle le condizioni igienico-sanitarie. Se all’interno della struttura si vuole attivare anche un servizio di mensa è necessario poi richiedere una DIA (Denuncia di Inizio Attività) specifica per la preparazione e somministrazione degli alimenti, con relativi attestati HACCP per prevenire l’insorgere di problemi igienici e l’adeguamento dei locali.

  • 6- Aprire una posizione assicurativa approvata dall’ISVAP per Tagesmutter e nidi famiglia da 0 a 6 anni

Il rapporto di lavoro della tagesmutter sarà regolato da un contratto e durante l’orario di servizio avrai la responsabilità diretta sulla sicurezza e il benessere fisico e psicologico dei bambini. Per la tutela della tagesmutter e per una maggiore serenità, è prevista la sottoscrizione di una polizza di responsabilità civile in favore dei bambini per eventuali infortuni durante l’orario di lavoro.


È previsto che gli asili nido privati (e, quindi, anche gli asili nido in casa) possano richiedere l’accreditamento al Comune di residenza: l’accreditamento è unagaranzia di qualità” e permette alla nuova struttura di essere inserita in un elenco di servizi per la prima infanzia, requisito necessario per poter stipulare eventuali convenzioni con l’amministrazione comunale. L’eventuale convenzione fa sì che il Comune versi al nido privato un contributo per ogni bambino accettato proveniente dalla lista d’attesa dei nidi comunali. Il contributo andrà ad integrare la tariffa pagata dalla famiglia del bambino (corrispondente a quella dei nidi comunali).

Abbiamo predisposto un semplice modello excel di Business Plan gratuito, che permette la valutazione del Progetto, di cui alleghiamo il link:

Una breve guida al modello:

Modello utilizzabile da società di Persone ditte individuali.

Utilizzare lo sheet Input, per l’inserimento dati

Parametri iniziali:

Liquidazione iva: indicare sulla base del fatturato previsionale se la liquidazione sarà mensile o trimestrale. Abbiamo inserito mensile in quanto dato che i volumi previsti sono bassi, non si prevede di superare la soglia che richiede la liquidazione trimestrale;

Quota socio: dato che si tratta di società di Persone, indicando la quota % socio il business plan calcola l’utile e la tassazione Irpef del socio stesso, evidenziando anche l’utile netto del socio dopo la tassazione Irpef. Per le ditte individuali ovviamente inserire il 100%.

Finanziamento soci: inserire le quota di conferimento dei soci;

Distribuzione Utile: inserire la quota di distribuzione utile dei soci annua, tenendo presente l’utile azienda dopo tassazione Irap, riportato in alto;

Input Ricavi:

Inserimento descrizione Servizio: abbiamo ipotizzato 4 fasce orario di servizi, differenziate per ore di permanenza bambino;

Inserimento margine di contribuzione %: E’ il ricarico medio per singolo servizio. La regola per determinare il suo valore assoluto è: Fatturato netto Iva – Costi diretti legati al servizio; per calcolarne la percentuale, il risultato dovrà essere diviso per il ‘Fatturato netto Iva’ e moltiplicato per 100. Ovviamente per questo tipo di servizio il margine di contribuzione è alto, in quanto i costi diretti legati al servizio sono bassi, e possiamo stimarlo in un 95%;

Aliquota iva: inserimento aliquota Iva Servizi;

Giorni dilazione concessi ai clienti: inserire i giorni di dilazione per tipologia di servizio. Abbiamo ipotizzato 0, in quanto prevediamo il pagamento mensile delle rette.

Prezzo medio : inserimento del prezzo medio per singolo servizio (al netto dell’iva) per ogni anno; Come descritto sopra abbiamo ipotizzato 4 diversi prezzi per fascia oraria, a partire da 3.500 € mese  fino a 600 € per 10 mesi;

Numero Bambini: inserimento numero bambini. Come già citato in precedenza, si prevede un massimo di 5 bambini.

Input Investimenti:

Investimenti materiali: inserimento del costo totale degli investimenti materiali (al netto dell’Iva) per ogni anno; Si prevede un investimento minimo, in quanto il servizio viene erogato all’interno della propria abitazione. Abbiamo ipotizzato 3.000 € il primo anno

Investimenti immateriali: inserimento del costo totale degli investimenti materiali (al netto dell’Iva) per ogni anno; Non sono previsiti

Input Personale: naturalmente per il tipo di attività non si prevedono dipendenti;

Input Finanziamenti medio-lungo termine: Nel caso sia necessario chiedere un finanziamento per la Banca, solitamente non previsto visto che l’investimento è pressoché pari a 0.

– Anno Stipula Contratto;

– Tasso Interesse annuale: il tasso di interesse applicato dalla banca sul finanziamento;

– Importo mutuo: l’ammontare del finanziamento;

– Numero anni: anni durata mutuo;

Altri costi:

Inserire gli altri costi fissi, la relativa aliquota iva, ed il costo annuo al netto dell’Iva. Abbiamo inserito  costi consulenze legali (commercialista) , costo assicurazione obbligatoria e Assistenza Associazione;

Report:

I Report Finali sono: Stato Patrimoniale, Conto Economico e Cash Flow;

Cruscotto sintetico: nel foglio Input abbiamo inserito un cruscotto sintetico con gli Indicatori principali, in maniera tale da monitorare il variare nell’inserimento e modifica Input.

Qualche link utile 

Garante dell’Infanzia della Regione Lazio: utile a trovare normative di riferimento e assistenza

Dipartimento dei servizi educativi e scolastici di Roma Capitale: il Dipartimento responsabile in merito ad asili nido e strutture ricreative per i minori

Associazione Oasi Sociale: organizzazione che collabora con organismi internazionali, enti, università e organizzazioni del Terzo Settore per la programmazione, il management e la valutazione di piani, progetti e servizi alla persona, alla famiglia e alla comunità

Associazione A.I.E.F.A.P.: fornisce supporto normativo e psicologico in merito a vari temi che rigurdano bambini e genitori

 Associazione Domus:  www.domus-tagesmutter.it

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