Business Plan per Circoli di Padel

Premessa

Il Padel è uno sport che definirei, senza esitazioni, emergente e dalle grandi prospettive; basti guardare il numero crescente di appassionati, di articoli e di servizi giornalistici, di competizioni organizzate in Europa e nel resto del mondo (Spagna e Argentina su tutti).

Il mercato è, dunque, enorme!

Parallelamente molti circoli sportivi stanno costruendo campi di padel e addirittura stanno nascendo su tutto il territorio (soprattutto a Roma) circoli dedicati (quasi) esclusivamente a questo sport.

Potenzialmente, quindi, si tratta di un buon investimento che, però, richiede un impegno economico-finanziario notevole.

Per questo, più che mai, è necessario sviluppare un business plan professionale e che tenga in considerazione ogni variabile.

Accanto, quindi, alle consuete attività che riportiamo qui sotto e che valgono per qualsiasi società in qualsiasi industria, come ad esempio:

  • scelta del prodotto/servizio (ad esempio capire, in base allo studio del territorio e dei prospect, se conviene lanciare un circolo dedicato e un circolo dove si offra anche il padel)
  • analisi del mercato e analisi del contesto
  • scegliere il luogo dove aprire
  • identificazione dei concorrenti e del relativo modello di business
  • scelta del proprio modello di business (abbonamento, “prenotazione libera”, circolo esclusivo con soci accettati solo su presentazione di altri soci, …)
  • identificazione del tipo di società (ad esempio società di persone o società di capitale)
  • redazione di un dettagliato business plan, meglio se mensile, con definizione del fabbisogno finanziario e delle relative fonti di finanziamento

ne vanno aggiunte delle altre che possono fare la differenza tra successo e fallimento:

  • scegliere i maestri
  • decidere se associarsi a qualche Federazione
  • dotarsi di un’app (iOs e Android) dove i clienti-giocatori possano prenotare con facilità
  • aggiungere servizi apparentemente “non core”: bar, ristorante, sala soci, vendita prodotti sportivi,…
  • programmare un calendario attività
  • fare convenzioni con negozi sportivi
  • fare convenzioni con studi medici
  • scegliere accuratamente il personale (per i clienti, essi “sono il circolo”)
  • nulla osta sanitario Asl
  • attestati SAB ed HACCP per manipolazione, conservazione e vendita alimentare in caso di presenza di bar/ristorante
  • trovare sponsor

Per avere maggiori dettagli su come aprire un circolo sportivo vi rimandiamo alle seguenti guide:

https://www.studioallievi.com/blog/aprire-un-circolo-privato-sportivo/

https://www.biancolavoro.it/circolo-sportivo-come-aprire-lattivita/

Modello Excel Gratuito

A corredo del presente articolo mettiamo a disposizione gratuitamente due business plan.

Per entrambi, nella pagina iniziale troverete 3 sezioni:

  • Dati di Input;
  • Elaborati, tramite l’inserimento degli Input vengono elaborati una una serie di Report di dettaglio che andranno ad alimentare i Report Finali;
  • Report, i prospetti finali sintetici della situazione Economica, Patrimoniale e Finanziari oltre ai principali Indicatori.
  • Grafici

Vediamo in dettaglio i Dati di Input:

  • Parametri iniziali: Anno di avvio, l’aliquota Iva, aliquota Irap e Ires (parliamo di srl, se si tratta di una ditta individuale o snc possiamo inserire 0 come aliquota Ires in quanto la tassazione avverrà poi in testa ai soci), % di Accantonamento Rischi
  • Personale: sono state inserite a titolo esemplificativo 3 categorie: deve essere inserita la RAL annua del singolo Profilo e le unità previste;
  • Costi Variabili: eventuali costi variabili generali, in percentuale sulle Vendite.
  • Costi Gestione: inserire nella categoria di appartenenza i costi di gestione mensili previsti;
  • Investimenti: inserire il piano degli Investimenti, con indicazione della categoria dell’investimento da scegliere nel menu a tendina. Indicare l’aliquota iva e gli anni di ammortamento; 
  • Finanziamento: inserire l’importo di eventuali finanziamenti da richiedere agli istituti Finanziari con indicazione del numero di rate (sono previste rate mensili, quindi la durata in mesi è pari al numero di rate) il tasso di interesse annuale; è possibile inserire anche fino a 2 anni di pre-ammortamento.
  • Capitale Sociale: gli aumenti di capitale proprio previsto nei mesi;
  • Distribuzione utile: l’indicazione della % di distribuzione utile.

La differenza tra i due business plan proposti è, invece, relativa ai dati di vendita.

Nel Modello “Completo” dovrete infatti inserire i seguenti parametri:

·      Per ogni tipologia di prodotto andranno inseriti lo scontrino medio e il peso percentuale della tipologia sul totale fatturato della categoria (ad esempio viene chiesto di inserire lo scontrino medio dell’acqua e quanto pesa l’acqua sul totale della categoria Bevande)

·      Incidenza del costo di acquisto di ogni categoria

·      Iva

·      Giorni di giacenza magazzino

·      Giorni dilazione clienti

·      Giorni dilazione fornitori

·      Numero di fatture mensili per ogni categoria

Nel Modello “Ridotto”, invece, al posto del primo punto è richiesto di inserire:

·      Scontrino medio mensile per ogni categoria (e non per singola tipologia – quindi lo scontrino medio delle bevande e non dell’acqua, per restare all’esempio precedente -)

Utilità del Modello

  • Calcolare il fabbisogno finanziario che scaturisce non solo dall’Investimento ma anche dalla fase di start up per l’azienda, e simulare la corretta copertura tra fonti proprie ed esterne;
  • Preparazione della documentazione accompagnatoria nella richiesta di finanziamenti agli istituti Finanziari, o per la richiesta di contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati.

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