Apertura Fido Bancario

L’apertura di un credito in conto corrente, è un contratto con il quale la Banca mette a disposizione di un cliente una determinata somma di denaro in determinate condizioni.

Il cliente può usufruire di tale disponibilità nei momenti di necessità, ed il costo dipende dal suo utilizzo.

 

Costi di gestione:

1)      CGF (commissione di gestione de l fido):  trimestralmente viene applicata una % sull’importo del fido concesso. Dato che la commissione si applica sul fido accordato, il costo viene addebitato anche se non si utilizza il fido. Il tetto massimo di tale commissione non può superare lo 0,5% a trimestre;

2)      CMF ( commissione di massimo scoperto): In caso di sconfino sul conto corrente (sia in presenza che in assenza di fido) è prevista una commissione di istruttoria veloce fissa.  In questo caso non si ha un costo massimo, ma varia a seconda della Banca.

Calcolo oneri finanziari:

Il calcolo degli oneri finanziari viene effettuato, utilizzando la seguente formula:

Interessi Passivi = (numeri  debitori x tasso nominale annuo)/365 .

I numeri debitori si ottengono moltiplicando il saldo negativo per valuta per i giorni di valuta.

Il calcolo degli interessi passivi viene solitamente fatto dalle banche alla fine di ogni trimestre solare. Gli interessi dovuti a fine trimestre vengono liquidati dando luogo ad un aumento dell’esposizione bancaria. In tal modo la banca calcola gli interessi passivi sugli interessi passivi maturati il periodo precedente. Tale pratica detta “anatocismo bancario” anche se giudicata illegale da diverse sentenze della Cassazione, è praticata da diversi  Istituti Bancari che solitamente indicano il tasso effettivo annuo massimo praticabile in riferimento alla capitalizzazione degli interessi.

Cosa dovrebbe finanziare l’apertura di fido in Conto Corrente:

L’apertura del fido in corrente, dovrebbe finanziare il cash flow operativo dell’azienda, ovvero il delta temporale tra le uscite dovute all’acquisto delle merci e le entrate derivanti dalle vendite.

Il fido dovrebbe quindi dipendere da tre  variabili:

–          Il fatturato dell’azienda;

–          I giorni di dilazione concessi alla clientela;

–          I giorni di dilazione concessi dai fornitori.

Un aumento del fatturato, lasciando invariate le altre 2 variabili, è una dei motivi di richiesta di aumento dello scoperto di conto corrente bancario.  Possiamo quindi considerare normale un amento del fido in caso di aumento del fatturato.

Se il fatturato rimane stabile o diminuisce, un aumento dello scoperto di fido è difficilmente giustificabile.

In tal caso potrebbe essere causato da diversi motivi, di cui ne citiamo alcuni:

–          Aumento dilazione nei confronti dei clienti;

–          Diminuzione dilazione concessa dai fornitori;

–          Finanziamento tramite fido, di attività che hanno un rientro nel lungo periodo (ad esempio investimenti) e che dovrebbero essere finanziati da fonti di finanziamento differenti.

Mentre nei primi 2 casi, anche se indicano una sofferenza contrattuale dell’azienda , potrebbero giustificare una revisione ed aumento del fido, l’ultimo caso rappresenta invece un errato utilizzo del fido bancario.

Nel modello di cash flow operazionale (di cui riportiamo sotto il link), potete simulare come varia il cash flow (ovvero il fido) al variare delle 3 variabili sopra indicate.

Modello Cash Flow Operazionale

 

In allegato all’articolo il modello excel di calcolo degli interessi finanziari annui.  Inserendo i  movimenti in entrata e in uscita consente di calcolare gli interessi passivi ed i costi di commissioni. Inoltre permette di scegliere se capitalizzare gli interessi trimestrali, qualora sia applicato dalla Banca.

Modello Excel

 

 

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