Iniziamo oggi la parte riguardante la valutazione dei nostri piani-economici finanziari, attraverso l’analisi di Bilancio e l’utilizzo di una serie di Indici. Gli Indici sono rapporti numerici tra i diversi valori aziendali riportati nei 3 prospetti riepilogativi: Stato patrimoniale, Conto Economico e Cash Flow. Forniscono dati sulla situazione economico, finanziaria e patrimoniale dell’azienda.
Il primo passo per una corretta analisi è la riclassificazione dei 3 prospetti in macro-aggregati che ci consentano una corretta analisi.
Iniziamo con lo Stato Patrimoniale .
Lo Stato Patrimoniale è un documento statico che rappresenta la fotografia di un azienda in un determinato periodo, dove le attività sono i beni posseduti dall’azienda e le passività i debiti verso i finanziatori dell’azienda.
Le Passività sono quindi le fonti di finanziamento per finanziare gli Impieghi riportati nelle Attività. Lo Stato patrimoniale può essere cosi considerato un prospetto di fonte e impieghi statico.
Per una corretta analisi di Bilancio Stato Patrimoniale può essere suddiviso in 5 blocchi, 2 blocchi per le Attività e 3 blocchi per le passività.
ATTIVITA:
Blocco 1 Attività Fisse: rientrano in questo blocco tutti gli impieghi il cui ritorno in termini di liquidità, si manifesta oltre l’esercizio. Troviamo in questa categoria tutti gli investimenti a lungo termine.
Blocco 2 Attività Correnti: in questo blocco rientrano tutti gli impeghi il cui ritorno in termini di liquidità si manifesta nell’esercizio. Le categorie delle stato patrimoniale che solitamente rientrano in questo blocco sono:
- Giacenze di magazzino;
- Crediti verso clienti;
- Cassa
- Diversi.
La riclassificazione deve essere vista comunque non tanto per categoria, ma per ritorno dell’impiego in termini di liquidità, quindi ad esempio scorte di magazzino che abbiano giacenze oltre l’anno andranno inserite nel Blocco 1 (attività Fisse), oppure anche i crediti incagliati presso clienti andranno riclassificati nel Blocco 1.
PASSIVITA:
Blocco 3 Capitale Proprio: il capitale proprio rappresenta la fonte di finanziamento a lungo termine in parte apportata dai soci dell’azienda e in parte generata tramite l’attività stessa (autofinanziamento). In questo Blocco troviamo quindi: il capitale apportato dai soci, le riserve sia quelle legali che quelle facoltative, le riserve di utili ovvero la parte di utile generato dall’azienda ma non distribuito ai soci (autofinanziamento).
Blocco 4 Debiti a medio lungo termine: sono costituititi da tutti le fonti apportate da finanziatori interni e esterni all’azienda. Troviamo quindi ad esempio i mutui verso banche (finanziatori esterni) anche se tale importo deve essere rettificato dalla voce relativa alla quota di mutuo da rimborsare tramite rata nell’anno (che rientra tra le passività correnti), il finanziamento soci (finanziatori interni), lo stesso TFR (finanziatori esterni ovvero i dipendenti) da rettificare eventualmente con la quota che si prevede da utilizzare nell’anno per la fuori uscita del personale.
Blocco 5 Passività correnti: rientrano in questo blocchi i finanziamenti che devono essere rimborsati entro un anno, troviamo principalmente 2 voci i debiti verso fornitori e debiti a breve verso Banca (scoperto di conto corrente.
Nel modello excel allegato abbiamo riportato la classificazione dello Stato patrimoniale utilizzando lo Stato Patrimoniale di un Business Plan precedentemente creato.